Per quanto riguarda i video, non ne becco una giusta: una volta faccio uno svarione confondendo orizzontale con verticale; la scorsa volta parlo di donne e alla fine ringrazio solo uomini… giusta osservazione fatta da una persona dopo aver visto il video! Ci sarà anche un motivo storico-culturale per questo mio ennesimo scivolone…
Passiamo all’argomento di questa settimana. Il tutto nasce dalla combinazione di un’idea arrivatami da chissà dove con una costatazione sui selfie: per via della mascherina indossata, sono molto probabilmente diminuiti esponenzialmente il numero dei selfie condivisi sui social. Non ho modo di verificare questa ipotesi, in ogni caso ha un suo merito. Per quanto riguarda i selfie ne condivido un numero altissimo: zero! In ogni caso nel selfie una persona presenta e mostra se stesso, attraverso un aspetto importantissimo di sé: il volto… il viso sorridente, triste, naturale, truccato, con/senza occhiali da sole, … Insomma mi mostro, dico chi sono, voglio comunicare chi sono … E qui nasce la domanda: “chi sei?”
Quando noi ci presentiamo, diciamo generalmente il nome, da dove proveniamo (paese o nazione), gli anni (per un uomo 😉), gli studi, l’occupazione… E facendo questo diciamo indirettamente che queste realtà sono importanti per il selfie. Lo sono veramente? Perché non cominciare dalle passioni? Dal colore preferito? Dallo sport preferito, dalla musica preferita? Dal cibo preferito? Dai pregi e dai difetti che ognuno possiede? Quali sono quelle realtà, quegli aspetti che veramente mi costituiscono e quindi mi caratterizzano?
Ringrazio Carla per l’osservazione sulle donne e Valeria per avere indirettamente e involontariamente ispirato la riflessione di oggi. Grazie a p. Jonas perché parte del video nasce da momenti di confronto avuti nel passato sui contenuti del “presentarsi”.
Alla prossima settimana!