Cappella dei defunti

L’arco di accesso della Cappella oggi dedicata ai defunti, conserva la decorazione originale della cappella affrescata dalla scuola del pittore Camillo Procaccini.

Camillo Procaccini fu pittore tardomanierista emiliano che verso la fine del XVI secolo si trasferì a Milano dove fondò una bottega di successo che fu veicolo in pittura dei principi della Controriforma.

Passata la balaustrata in marmo broccatello, pavonazzetto e nero, della prima metà del XIX sec., si può ammirare l’altare che è pregevole testimonianza dell’arte lombarda del XVII secolo.

Sopra il paliotto della scuola di Camillo Procaccini, in ardesia dipinta con motivi floreali secondo la tecnica del “mosaico fiorentino” e recante al centro una pregevole Pietà, è collocata tra 2 putti una tela raffigurante il Crocifisso e le anime purganti di un ignoto pittore lombardo della seconda metà del XVII secolo.

Più in alto, tra due lesene terminanti con teste di cherubini, è posta la tela rappresentante Vergine con il Bambino tra i Santi Gottardo e Monica, di Camillo Procaccini, datata intorno al 1610. Sul piedistallo su cui è collocata la Vergine con il Bambino è raffigurato lo stemma della famiglia Frisiano (Gottardo Frisiano acquistò la cappella nel 1610). Notevole il drappeggio che fa da cornice al dipinto; il giovane che accompagna la Santa è stato interpretato come il figlio Agostino.

Nella cappella sono stati riportati 2 affreschi di scuola lombarda databili nei primi decenni del XVI secolo. L’affresco di destra raffigura Adorazione del Bambino e Santi (difficilmente identificabili) e quello di sinistra Crocifisso con i Santi Sebastiano Rocco, Francesco e (?).