Alla sfida lanciata nel video della scorsa settimana, hanno risposto alcune persone. Tra queste, due donne hanno individuato l’imprecisione: coincidenza che siano state proprio due donne ha fornire la risposta corretta? Oppure c’è una ragione e quindi non è un caso?

Non potendo lavorare su un campione significativo passo ad un libro significativo, anzi in un certo senso “normativo” (almeno per i cristiani): l’Evangelo. Ebbene nei vangeli le donne fanno generalmente una buona figura e gli uomini spesso e volentieri una “magra” figura. Alcuni esempi presi dall’evangelista Marco andando come in gamberi a ritroso: le donne sono le prime testimoni della tomba vuota e portano l’annuncio ai discepoli (Mc 16, 1 ss); presso la croce di Gesù c’erano alcune donne che osservavano da lontano: Marco addirittura ne nomina alcune per nome (Mc 15, 40-41). E gli uomini che fine avevano fatto? C’è l’episodio potente dell’unzione di Betania (Mc 14, 3-9); un altro racconto di una semplicità e bellezza sbalorditiva: la vedova bisognosa che getta due spiccioli nel tesoro del tempio (Mc 12, 41-44). È un caso che tendenzialmente nell’Evangelo le donne facciano una bella figura, mentre gli uomini una pessima figura? Basti pensare ai 12 apostoli scelti e “prediletti” da Gesù … tra loro Pietro che rinnega e Giuda che tradisce.

Quali doni, doti, atteggiamenti, capacità posseggono le donne che fanno sì che siano avvantaggiate rispetto al mondo maschile negli Evangeli? Non occorre essere degli storici esperti o degli studiosi acuti del genere umano per arrivare ad affermare che le qualità di forza e potenza e successo sono molto spesso al centro dei “grandi” avvenimenti umani. L’Evangelo propone dal canto suo una rivoluzione Copernicana, mettendo al centro la realtà e i valori che sono da sempre al centro e che noi spesso ignoriamo o per ottusità (o per interessi) non vogliamo vedere, e cosi Galileo finisce di nuovo sul banco degli imputati. Si tenga presente che la rivoluzione evangelicamente copernicana è ben lontana da quella pianificata e realizzata in Animal Farm di George Orwell. Ci sarebbe veramente tanto da ridere sulla nostra ottusità e miopia se non ci andassero di mezzo le vite delle persone: le nostre e quelle degli altri… con conseguenze spesso serie e non di rado devastanti, come nel caso di Auschwitz.

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