Il video della scorsa settimana di Have a Break conteneva al suo interno alcune considerazioni sulla Costituzione Italiana e sul Teorema di Pitagora riletto in chiave evangelica. Ebbene quel video ha una imprecisione! Vi sfido a scovare l’errore. Come aiuto per individuarlo offro due indicazioni: lo svarione riguarda la geometria e non la legge; inoltre i soli a farmelo notare, il che non è detto che siano stati gli unici ad accorgersene, sono stati due sacerdoti. Bene che la sfida abbia inizio e che vinca il migliore!

A proposito di sfide e di competizioni, ho sempre apprezzato poco la frase L’importante non è vincere, ma partecipare. Mi dispiaceva prima ed ora ancora di più da quando aprire una frase con il negativo della negazione “non” e continuare con un “ma” sono diventati per il sottoscritto una sorta di tabu “letteralmente esistenziale”. Il gioco è fatto per vincere! È questo lo spirito con cui entravo in campo per iniziare una partita di calcio o per altre attività sportive in giovane età; l’inno avrebbe potuto essere l’aria Nessun dorma di Puccini nella Turandot Vincerò …

A questo punto introduco il dubbio metodico cartesiano. Nel video della scorsa settimana citavo Pitagora, questa volta faccio riferimento ad un altro illustre nome nel mondo della scienza/filosofia, appunto René Descartes. Il gioco ha come suo fine la vittoria? E quindi ha nella competizione, nella sfida il suo svolgersi? Il gioco nel mondo animale, e quindi anche nella sfera umana visto che l’uomo è stato definito “animale razionale” (sull’animale ci siamo, sul razionale ho razionalmente qualche dubbio… sempre a proposito del dubbio metodico), ha come finalità l’apprendimento e quindi prepara alla vita/maturità. Su questa premessa, propongo la seguente proporzione con un’incognita “il gioco sta alla competizione come la vita sta a x (incognita)”, dove la x è storicamente traducibile in “sfida”, che poi ha nel potere, conquista, sopraffazione ecc. dei sinonimi, i suoi alter ego.

E se così non fosse (dubbio metodico)? Se il gioco e la vita avessero un’altra finalità? Questo perché la vita ha ed è in grado di assume un orizzonte, e quindi una direzione, bello e positivo, diverso da quello che ho appena delineato legato alle parole competizione/sfida! Meditiamo in modo esistenziale… che rotta ha assunto la mia vita a livello concreto, quotidiano, pratico? Mi concentro sulla proporzione esistenzialmente vitale, lasciando da parte, mettendo tra parentesi per un istante, la teorizzazione distaccata e disincarnata.

In conclusione, ringrazio in primis don Alberto che appena ricevuto il video della scorsa settimana mi ha comunicato l’imprecisione; e don Gianfranco che pure ha scoperto l’errore e me l’ha fatto notare. Ringrazio Marcello che indirettamente mi ha dato lo spunto per il video di oggi. Alla prossima settimana per un altro break con Have a Break.

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